La Sindrome di Rett (SR) è una malattia genetica che interessa prevalentemente le femmine.
La SR colpisce circa 1 femmina su 10.000/15.000 e si ritrova con particolare frequenza tra le ragazze affette da ritardo mentale profondo sotto i 14 anni (10%). Dopo uno sviluppo apparentemente normale nel primo/secondo anno di vita, la malattia si manifesta con una graduale perdita del linguaggio e delle abilità manuali, accompagnate da stereotipie delle mani (che ripetono uno stesso schema di movimenti anche senza ragione apparente), microcefalia (testa più piccola rispetto al resto del corpo) acquisita, rallentamento della crescita, convulsioni, atassia (mancanza di coordinazione nei movimenti), disturbi respiratori (iperventilazione ed apnee), tratti autistici incostanti e comunque temporanei.
Dopo un periodo di regressione, solitamente la malattia si stabilizza.
Non tutte le bambine affetta dalla sindrome presentano tutti questi sintomi : accanto alle forme classiche per sintomatologia e decorso, esistono varianti con sintomatologia attenuata, anticipata o differita, oppure con assenza di uno o più sintomi tipici.
Chi viene colpito dalla SR?
Sono colpite le femmine, dove la malattia appare tra i 6 ed i 18 mesi di vita. Nei pochi casi di Rett maschile descritti, la sintomatologia non appare mai nella forma classica. Secondo alcuni autori nel maschio la malattia potrebbe manifestarsi in grado assai più grave, con decesso nel primo anno di vita, cosa che ne renderebbe ancora più problematico il riconoscimento.
Quali sono i sintomi della SR?
L' arresto dello sviluppo psicomotorio e dell' accrescimento della circonferenza cranica costituiscono i primi sintomi della malattia. Segue un periodo di regressione con perdita di interesse per l' ambiente e le persone, perdita di abilità manuali e linguistiche già acquisite, comparsa di movimenti ripetuti delle mani portate alla bocca o al petto (stereotipie tipo lavaggio, applauso, sfregamento, preghiera). Successivamente le bambine recuperano le capacità di interazione sociale, ma possono comparire altri disturbi neurologici (convulsioni, alterazioni respiratorie di origine centrale) e fisici (scoliosi, osteoporosi, stipsi, difficoltà alimentari).
Come fa il medico a diagnosticare la SR?
In assenza, per il momento, di un test specifico, la diagnosi della SR si basa essenzialmente sull¿esame clinico. Per questo è importante che la bambina che presenta i sintomi della malattia sia vista da uno specialista che abbia familiarità con questo tipo di patologie. Sono stati sviluppati precisi criteri diagnostici di inclusione, di supporto e di esclusione che rendono relativamente facile la diagnosi di SR; la diagnosi, pur essendo più difficoltosa all' esordio e nelle forme varianti, è agevolata dalla conoscenza della storia naturale della malattia, che la rende assolutamente specifica e permette di differenziarla da patologie con sintomi simili (autismo, paralisi cerebrali atassiche, Sindrome di Angelman, malattie metaboliche).
La SR è una malattia ereditaria?
Per la S. di Rett esistono casi sporadici accanto ad altri, più rari, familiari. Lo studio dei gemelli ha consentito di verificare una concordanza per la malattia pressoché sistematica nelle gemelle monozigoti ed una discordanza assoluta in quelle eterozigoti. Esistono casi di trasmissione madre figlia e alcune famiglie nelle quali sono state identificate più femmine affette. Studi italiani e svedesi hanno messo in luce la presenza di progenitori comuni a differenti bambine appartenenti a famiglie in cui la malattia appariva sporadica. Gli stessi studi hanno inoltre osservato un tasso di consanguineità più elevato in queste famiglie rispetto alla popolazione generale.
Se è chiaro quindi che esiste una base genetica per la SR, non è chiaro quale siano le modalità precise di trasmissione ereditaria.
Quali sono le cause della SR?
Ci sono molti studi finalizzati alla ricerca genetica sulle cause della SR. Recentemente sono state identificate mutazioni del gene MECP2, localizzato sul cromosoma X (più precisamente nella zona Xq28). La scoperta della mutazione, insieme al fatto che pochissimi maschi vivi presentano la malattia, rafforza l¿ipotesi che si tratti di una malattia a modalità di trasmissione dominante legata al cromosoma.
Secondo questa ipotesi, i maschi con la mutazione nel cromosoma presenterebbero la malattia in forma molto più grave delle femmine (ricordiamo che i maschi hanno una sola copia del cromosoma X, mentre le femmine ne possiedono due), per questo solo pochi maschi vivi presentano la malattia.
Le mutazioni sul cromosoma X però sono è state finora dimostrate in una percentuale di casi relativamente bassa e non consentono ancora di utilizzare questo gene a scopo diagnostico. Alcuni laboratori eseguono da poco ricerche sul DNA di persone affette dalla sindrome e sui loro familiari, ma solo a scopo di ricerca.
Resta anche da chiarire il motivo della distribuzione geografica della SR, a macchia di leopardo, con aree a forte prevalenza della malattia (le cosiddette aree Rett).
Esistono terapie per la SR?
Non esiste al momento una terapia specifica in grado di guarire le persone affette dalla SR. Esistono però terapie sintomatiche (antiepilettica, nutrizionale, riabilitativa) che possono mantenere e sviluppare le abilità residue e migliorare la qualità della vita delle bambine e delle famiglie. Per questo è molto utile la presa in carico precoce da parte di un equipe multiprofessionale. L¿Associazione Nazionale Genitori Bambine Sindrome di Rett potrà segnalarvi i centri di riferimento in Italia.