I sintomi dell'ipotiroidismo possono essere molteplici: spossatezza costante, perdita di capelli e sopracciglia, ritenzione idrica, metabolismo rallentato, ciclo mestruale irregolare, per non parlare dei danni che può causare a lungo termine (danni ai reni, alla vista, e persino alla prole qualora la mamma che soffre di ipotiroidismo non ne sia consapevole). Le disfunzioni tiroidee possono avere varie cause, la scienza medica tutt'ora non ne è ancora venuta a capo del tutto. Di sicuro l'insufficiente apporto di iodio tende a peggiorare la situazione, infatti l'Italia è uno degli ultimi paesi europei a introdurre l'obbligo di commercializzare il sale iodato al posto di quello semplice. Di norma le disfunzioni tiroidee colpiscono maggiormente la popolazione femminile.
Nel caso dell'ipotiroidismo, è spesso causato dalla cosiddetta sindrome di Hashimoto, o "tiroidite cronica autoimmune": per ragioni ancora sconosciute vi è una modificazione degli antigeni sulla superficie celllulare della tiroide, di conseguenza gli anticorpi non riconoscono più l'organo come facente parte del corpo e lo aggrediscono, rosicchiandolo progressivamente. Per via di questa aggressione della tiroide non resta pian piano che tessuto cicatriziale, non più in grado di produrre gli ormoni necessari a regolare il metabolismo. E' dunque necessario integrare gli ormoni mancanti tramite terapia sostitutiva (una pillola da assumersi quotidianamente).
Per diagnosticare con sicurezza disfunzioni alla tiroide è ovviamente necessario fare gli esami del sangue (TSH, FT3 e FT4 soprattutto) i quali -in caso di accertata sindrome cronica- diventano gratuiti così come la terapia sostitutiva. E' anche importante sottoporsi a ecografia per assicurarsi che non vi sia la formazione di noduli.